Titolo: Luisa e il silenzio
Autore: Claudio Piersanti
C.E.: Rizzoli
Pagine: 166
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Sinossi: Luisa, impiegata modello in una fabbrica di giocattoli, è una sessantenne energica e dolce, stimata nella sua professione. Senza figli, conduce la propria esistenza in una solitudine placida, abitudinaria, popolata dai ricordi. Ma la scoperta di un neo che si sta paurosamente ingrossando è il segnale che qualcosa è cambiato. Luisa inizia ad avvertire oscure presenze in casa: il telefono squilla a vuoto, i ragazzi del bar di sotto la torturano con il loro chiasso; il corpo perde efficienza, il carattere tranquillità. E mentre l’appartamento sembra rivoltarsi contro di lei, il suo corpo si chiude a riccio, e Luisa rifiuta cure e aiuto da parte di chiunque. Si abbandona così al buio, preparandosi alla definitiva prova del silenzio. Recensione: Claudio Piersanti ci racconta una storia di vita. Tramite una scrittura ricca e molto fluida l’Autore ci accompagna dentro le placide giornate di Luisa: una donna come tante altre; una donna che, ad un certo punto della sua vita, decide di accettare gli eventi senza contrastarli. Quanti di noi riuscirebbero a fare una cosa del genere? Quanti di noi rinuncerebbero alla vita in virtù di una stessa vita vissuta in modo lineare? Perché è questo che fa Luisa: rinuncia a qualsiasi tipo di aiuto. Lei dalla vita ha avuto tutto, o quasi. Luisa è una donna soddisfatta. O forse no? Cosa ci rende veramente felici? Il libro di Piersanti è un muro di parole, di pensieri e di abitudini. Tutti potremmo essere potenzialmente una Luisa. Leggere questo libro fa inevitabilmente riflettere sul valore della vita; sul valore di VIVERE la vita; vivere una vita serena per poi andarsene in tranquillità, scomparendo come se non fossi mai esistito. È interessante anche osservare il cambiamento della protagonista. In un primo momento abbiamo una donna tranquilla, che passa le sue giornate svolgendo ciò che le riesce meglio: il suo lavoro. In un secondo momento, invece, ci ritroviamo davanti una donna insofferente in cerca dell’agognato silenzio. Luisa si illude costantemente che la sua vita, al di fuori della routine, sia migliore. Ed è proprio l’assenza della routine a farle scoprire tutti i malanni dell’età che avanza. Luisa, nel momento in cui rinuncia alla quotidianità, si ammala. Non serve più a nessuno. Non ha più uno scopo. E non è questo, forse, ciò che potrebbe succedere a tutti noi? Finché si lavora, finché si ha un obiettivo da raggiungere, finché abbiamo le forze di andare avanti per ottenere felicità, stiamo bene. Una volta esaurito tutto questo, ci ammaliamo. Inesorabilmente. Ci spegniamo. Come candele. Piano. La protagonista rappresenta una realtà e io consiglio vivamente la lettura di questo libro a tutti coloro che hanno bisogno di capire quanto sia importante ottenere ciò che si vuole. Finché si può. Il tempo scorre e non si può tornare indietro. Usiamolo nel modo giusto.
Ringrazio la C.E. per la collaborazione.