Hello!
Titolo: Nero Valle Christi
Autore: Giammauro Gargiulo
C.E.: NUA Edizioni
Pagine: 290
Link all’acquisto: Nero Valle Christi
Sinossi:
“Se da qui. Uno. Alla galleria. Due. Ci sono. Tre.
Almeno. Quattro. Dieci lampioni. Cinque. Quando. Sei. Torno a casa. Sette. La
mamma. Otto. È ancora. Nove. Viva.”
Prima che Massimo possa contare il decimo lampione, la sua vecchia jeep Cherokee imbocca un tunnel. Un ciclista gli corre incontro. Massimo potrebbe sterzare, evitare l’incidente, ma non lo fa. Investe il ciclista, lo spinge oltre il guardrail, giù per una scarpata. Il corpo viene ritrovato, ma nessuno si accorge di nulla, nessuno sospetta di lui. Massimo capisce che gli piace, che avere potere sulla vita – e soprattutto sulla morte – delle persone è un modo per allentare lo stress migliore di tutti gli psicofarmaci dei quali fa uso. Dunque, perché fermarsi? Giulia aspetta la sua grande occasione, ma sembra non arrivare mai. È già da un anno che lavora al Secolo XIX e il caporedattore continua ad affidarle gli scarti, articoli noiosi dei quali nessuno in redazione si vuole occupare. Poi una telefonata nella notte. Una ragazza strangolata al golf club di Rapallo. Un collega è in ferie, un altro ha la figlia con la febbre. Giulia è disposta a occuparsi del caso? Al primo omicidio, però, ne sussegue un altro. Il modus operandi dell’assassino è sempre lo stesso: lascia il corpo davanti al monastero di Valle Christi con una margherita in bocca. Tra Giulia e il serial killer si instaura un sottile gioco psicologico che si fa sempre più importante. Ma quella che per Giulia sembra un’opportunità, per il resto della città si trasforma in un incubo.
Recensione:
“Nero Valle Christi” è un thriller che possiede
tutti gli elementi del genere e, da amante, non posso che consigliarne la
lettura.
Vorrei focalizzare l’attenzione sulla
figura principale del romanzo: Massimo.
Massimo è un personaggio interessante perché, in
lui, ritroviamo tutto ciò che “gli altri” non avrebbero il coraggio di fare.
Mosso da un fervido e, forse, inconscio rancore si spinge al di là del giusto
comportamento, andando a commettere uno dei gesti più riprovevoli che noi tutti
conosciamo: l’omicidio. Nell’assaporare il controllo sulla vita, si lascia
trasportare nell’oblio nero dal quale non sarà più in grado di uscire. Quanto,
le esperienze, ci segnano? Massimo non è sempre stato così. Massimo era un
bambino normale fino a che, un episodio, non lo segna per sempre. Quanto conta,
quindi, vivere una felice e spensierata infanzia? Il romanzo alterna periodi
odierni a periodi passati così da farci intendere quali siano state le
esperienze precedenti che porteranno a far sì che Massimo diventi un vero e proprio
mostro: il Mostro di Valle Christi.
Nel leggere il libro non si può far a meno di
provare una costante angoscia; un’angoscia che si trasforma in ansia
ogniqualvolta Massimo commette un omicidio. Si legge e si sente in lui la
voglia irrefrenabile di agire, di togliere la vita, perché solo facendo così
riesce a controllare la sua. Solo nutrendosi della vita altrui riesce a vivere
la propria. Nonostante questo comportamento indegno ci accorgiamo sin da subito
di quanto Massimo sia fragile. Una vita spezzata dalle mancanze.
Un’altra nota positiva risiede nell’intreccio che
si viene a creare fra i vari personaggi. Infatti, ci ritroveremo a districarci
in varie esistenze che inevitabilmente si incontreranno e scontreranno portando
il lettore a terminare il libro in pochissimo tempo. Ottima anche la scelta di
impostare il romanzo in maniera tale da conoscere sin da subito chi sia il
colpevole. Non ci troviamo davanti ad un thriller classico, dove l’indagine ha
la meglio ma bensì davanti al vero e proprio animo umano. Un animo nero. Un
animo di chi non sa controllare i suoi istinti. Insomma, consiglio questo libro
a tutti coloro che amano il genere e anche a chi abbia voglia di intraprendere
una breve ma intensa lettura.
Ringrazio la C.E. per questa collaborazione.
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