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Non esisto

 

Hello!
Titolo: Non esisto
Autore: Alberto Schiavone
C.E.: Edizioni Clichy
Link all'acquisto: Non esisto
IG: Sharpys_Passion



Sinossi:
Una donna esce da un cancello. È quello del carcere, dove ha passato lunghi anni della sua vita. Lì dentro c'è stata una storia, e fuori ad attendere Maria ce ne deve essere per forza un'altra. Che direzione prenderà adesso la sua vita che la reclusione ha spezzato a metà? Maria prova a riprendere il filo della propria esistenza con testardo abbandono. Dormire, mangiare, lavorare: attività banali, che si rivelano terribilmente difficili in un mondo che conosce la punizione e non il perdono, che chiude gli occhi sulle creature ai suoi margini e in cui le persone come Maria semplicemente non esistono. Eppure Maria ci prova, anche quando tutto sembra rotolare, quando persino amare è difficile in tutta quella libertà in cui gli esseri umani si muovono, quasi sempre inconsapevoli di quanto sia arduo imparare a nuotare senza nessuno che te lo insegni, tenendoti sospesa sull'acqua. Alberto Schiavone tratteggia una figura di donna tenera e feroce, e la pone nel campo di azione più contraddittorio, quello in bilico tra giusto e sbagliato, tra libertà e prigione. Rovesciandoci addosso una domanda: ad attendere Maria c'è davvero la libertà a lungo sognata, o solo un altro recinto? Ma soprattutto: quando la gabbia viene aperta, è davvero possibile spiccare il volo?

Recensione:
Maria, il peccato e il perdono.
Specchio di una società senza occhi, la vita di Maria si ferma nel momento in cui esce dal carcere. Tornata alla libertà, deve ricominciare a respirare e a vivere in modo diverso rispetto al giorno prima; tornare a vivere in una società che di pietas conosce ben poco. Attraverso una scrittura asciutta e dallo stile quasi futuristico, Alberto Schiavone ci trascina in una storia amara. Realistica. La vita di Maria è una vita di tanti; una vita che dovrebbe ricominciare da zero ma che in realtà fa fatica a ripartire. Durante la lettura non possiamo far altro che chiederci se il nome "Maria" sia casuale o meno. Se ci soffermiamo un attimo a pensare, ci rendiamo conto che non è proprio così. 
Maria, la donna senza peccato. Maria, la pietà e il perdono. 
Qui di peccato ce n'è tanto e di pietà e perdono non si vede nemmeno l'ombra. Il riferimento alla figura religiosa e il contrasto che si crea con essa è interessante e non scontato.  
Stiamo parlando di una donna abbandonata a se stessa che, uscita dalla prigionia, si ritrova senza legami, famiglia e amici. Nessuno la vuole e nessuno la cerca. Una vita libera racchiusa in una sola parola: solitudine. E che cos'è la solitudine se non assenza? Eppure Maria prova a tornare a vivere, ad amare e a riallacciare i rapporti con la sua famiglia. Tutto quello che trova davanti a sé è il rifiuto e l'incapacità delle altre persone di accompagnare una vita rinata verso la normalità.

Il tema delle carceri e della "seconda possibilità" è estremamente attuale. Ogni giorno tante persone vorrebbero ricominciare a vivere ma, come sappiamo bene, spesso trovano un muro non facile da abbattere; un muro creato dalla società che non permette loro di respirare. Ciò che traspare dalla lettura è l'innegabile volontà della nostra protagonista di reinserirsi in un contesto che non le appartiene più e il fatto che non si sappia esattamente per quale crimine sia stata condannata porta il lettore a non giudicarla. L'assenza del giudizio, o del pregiudizio, dovrebbe essere fondamentale in una società che si decanta tanto evoluta. Purtroppo, si sa, le "etichette" una volta messe sono difficili da cancellare ma tendiamo sempre a dimenticare un particolare molto importante: quando si punta il dito contro qualcuno ne abbiamo sempre altre tre che puntano verso di noi. 
Ciò che colpisce ancora di più il lettore è il pensiero costante che ormai il luogo sicuro è rappresentato dalle "sbarre". Perché aprire una gabbia se l'uccellino non può tornare a volare? Questa è la condizione nella quale si ritrova Maria. Proviamo ad immaginare, solo per un attimo, l'orribile sensazione. Secondo voi, è sopportabile?
Insomma, stiamo parlando di una breve e intensa lettura carica di significato; una lettura che porterà a delle riflessioni profonde e che ci pone davanti alla difficoltà di queste persone che dovrebbero essere aiutate anziché trattate come reietti. 



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