Ciao a tutti Sharpyni!
Come state? Spero tutto bene.
Oggi ho il piacere di ospitare sul mio blog un'autrice speciale: Barbara Del Sordo!
Come state? Spero tutto bene.
Oggi ho il piacere di ospitare sul mio blog un'autrice speciale: Barbara Del Sordo!
Insieme a lei ho fatto una lunga chiacchierata e ritengo sia un'ottima occasione per farvi conoscere anche le sue pubblicazioni. Ringrazio, come sempre, la Casa Editrice Infinito Edizioni per avermi dato questa possibilità. Non dimenticate di andare a sbirciare sul loro sito per vedere tutte le novità!
Vi lascio all'intervista, sperando che sia interessante per voi!
Ciao Barbara, come stai? È un grandissimo piacere averti qui! Vuoi introdurre un po’ i tuoi libri per chi, ancora, non li conosce?
Ciao! Grazie per l’invito e per l’opportunità. È un piacere per me esserci!
I primi due libri che ho pubblicato sono “Dal Kenya a Parigi in due sogni. Le avventure di Bes” e “La danza marina dei sogni. Le avventure di Bes” editi dalla casa editrice Buendia Books. Il protagonista è l’elfo dei bei sogni e dei buoni sentimenti che vive nel “Mondo di dentro” insieme a tutti i suoi parenti e amici. Bes, invece, accompagna dei bimbi che devono affrontare dei cambiamenti importanti nella loro vita e che, impauriti, non tardano a chiamare il piccolo elfo che li aiuterà ad affrontare il tutto con serenità, magia e positività.
Ho scritto anche un romanzo edito dalla casa editrice Paw Edizioni intitolato “Senza nessun senso di colpa”. È ambientato all’inizio del Novecento, tra Londra e l’India. Si tratta di un lungo ed avventuroso viaggio dove una piccola donna, povera e maltrattata dalla famiglia e dalla società, riesce a riscattarsi grazie alla sua perseveranza e alla mancanza dei sensi di colpa.
Con l’Atile Edizioni, invece, ho pubblicato diverse poesie tra cui “Donna unicità e fragilità”, presentata al Salone del Libro nel 2024.
Con la casa editrice Infinito Edizioni, sono felice di aver pubblicato due libri per ragazzini: “Le arpie delle panchine verdi. Le indagini di Bia” e “Bulli? Sbullizzàti! Le nuove indagini di Bia”. La protagonista di questi due libri è Bia, una ragazzina amante dei gialli di Agatha Christie che, stufa ed incuriosita dalle persone del suo piccolo paesino, inizia a condurre delle indagini segrete insieme ai suoi amici.
Hai preso spunto da qualcuno per costruire il personaggio di Bia oppure è nata esclusivamente da una tua idea?
Bia è nata nell’immaginare me stessa come una piccola investigatrice, unendo la mia passione per Agatha Christie e i ricordi dell’infanzia spensierata passata sulla bicicletta.
Perché hai scelto gli animali come fedeli compagni di Bia?
Non ho mai passato un giorno della mia vita senza un animale al mio fianco. Gatti, cani, tartarughe, pesci leoni, topolini ballerini, cavie peruviane e, per poco tempo, anche uno splendido pappagallo. Gli animali sono gli esseri più puri che conosco. Amano senza volere nulla in cambio se non il tuo affetto.
Nel tuo ultimo libro, affronti un argomento molto importante. Dalla tua biografia leggo che sei anche un’educatrice. Quanto il tuo ruolo ha inciso sulla scelta del tema?
Il mio ruolo ha inciso moltissimo. Lavoro con bambini e ragazzi autistici, quindi, sono seduta di fianco a loro e non in cattedra. Questa è una fortuna perché posso ascoltare i discorsi degli altri alunni e vedere come si comportano da un altro punto di vista. Ho sentito tantissime volte utilizzare la parola “Bullo” o “Bullizzato” impropriamente. Ormai è quasi una moda o, meglio, un modo di dire! Quando però la situazione diventa seria vedi che la maggior parte delle persone tace, nascondendo il tutto. Assurdo...
Sensibilizzare bambini e adulti non è facile. Cosa pensi che si possa fare a riguardo?
Bisogna dialogare con loro, dedicare il nostro tempo ad ascoltarli. Hanno bisogno di confidarsi e ritrovare nella figura dell’adulto un sostegno, una persona che indichi loro la strada percorribile per affrontare le complicanze della quotidianità e della vita. Ritengo che noi adulti dovremo osservarci un po’ di più e rivedere sia i nostri canoni comportamentali che educativi. Non siamo i loro migliori amici ma i loro punti di riferimento.
Passiamo a domande più leggere! Ti saresti mai aspettata di diventare una scrittrice? C’è un messaggio in particolare che vuoi trasmettere tramite Bia?
No! Tutto è nato per caso. Non posso negare che fosse un sogno nato sin da bambina e accantonato nella gioventù. L’ho ritrovato e realizzato magicamente in età adulta. Bia vuole trasmettere l’utilità nell’osservarsi. Alcune volte è essenziale trasformarsi nella vita, magari aggiungendo delle cose e togliendone altre. Lei è una ragazzina intelligente, dalla mente aperta, pronta ad imparare a fare dei passi in avanti verso nuovi punti vista. È anche in grado di farne indietro, mettendo in discussione sé stessa più che gli altri.
Siamo arrivati alla fine. Cosa ti aspetti dal futuro? Hai altri libri nel cassetto?
Certo che sì! Uno di questi è già in fase di completamento. Ti dico solo che è un tipo stravagante. Non aggiungo altro...