Ciao a tutti Sharpyni!
Come state? Spero tutto bene.
Oggi sono qui per presentarvi il libro di Paolo Lanzotti "L'Alchimista della Laguna" edito Tre60. Un giallo storico che vi saprà catturare sin dalle prime pagine. La recensione completa potete trovarla sul sito Thriller Café, qui vi lascio la trama e parte della recensione.
Trama:Venezia, 1753. In una villa lungo la Riviera del Brenta muore il giovane nobilhomo Enrico Albrizi. Sembrerebbe trattarsi di suicidio, ma alcune circostanze inquietanti, come la posizione del cadavere, il volto ustionato e la presenza di simboli esoterici sulla scena del delitto fanno pensare che il giovane sia stato coinvolto in una cerimonia satanica. Alvise Geminiani, capo dell'Inquisizione, convoca Marco Leon per esaminare il caso. A Venezia intanto, Marco sta indagando su una serie di strani disegni erotici, e la chiamata di Geminiani lo costringe a lasciare il caso nelle mani dei suoi Angeli Neri. Giunto a villa Zulian, Leon si rende conto che molto probabilmente Enrico Albrizi è stato ucciso. Del resto un po' tutti, in quella casa, avevano motivi di rancore nei suoi confronti. Quando avviene un secondo omicidio, però, Marco sospetta che la pista da seguire vada ben oltre le mura della villa. E mentre, a Venezia, gli Angeli Neri continuano a indagare sui disegni erotici, Marco inizia a pensare che le due vicende possano essere collegate. La cerchia dei sospetti, a questo punto, si allarga enormemente. Tuttavia, se la ragione gli impedisce di dare credito alla pista satanica, come spiegare le strane circostanze legate al ritrovamento dei cadaveri? Per trovare l'assassino, a Marco non resta che scoprire il movente... Dalla nebbia dei canali di Venezia alle ville patrizie sulla riviera del Brenta, tra esperimenti di alchimia e pericolosi complotti, Paolo Lanzotti compone un nuovo, splendido affresco che ci riporta, nella Repubblica Serenissima all'epoca della sua inesorabile ma affascinante decadenza.
Recensione:
Paolo Lanzotti costruisce una storia complessa, misteriosa e con tanti spunti di riflessione per chi legge. Questo è un giallo che non vede il lettore come un mero spettatore ma proprio come protagonista. La Venezia del 1700 viene rappresentata in tutte le sue sfumature, compreso lo stile di scrittura. Infatti, la bravura dell’autore risiede soprattutto nella capacità di utilizzare un “alto” linguaggio (molto articolato) senza far perdere l’attenzione. Spesso, quando ci imbattiamo in una forma linguistica particolare, siamo soliti affrontare delle difficoltà perché, ovviamente, non abituati. Qui non succede. Basta prendere un po’ di confidenza e si continua senza intoppi.
Pur essendo il quarto volume di una serie, non si percepisce la mancata lettura degli altri. La trama si sviluppa in modo lineare, la lettura è scorrevole e a mano a mano che si va avanti la curiosità cresce sempre di più. Non abbandona mai il lettore. Questo è un elemento da non sottovalutare, soprattutto in un giallo storico. Di storia ce n’è tanta (per la maggior parte descrittiva). Se non siete abituati al genere, all’inizio potreste incontrare un po’ di difficoltà ma, non lo abbandonate!
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