Ciao a tutti Sharpyni!
Come state? Spero tutto bene!
Oggi sono qui per parlarvi del libro inchiesta "Un mostro chiamato Girolimoni. Una storia di Serial Killer di bambine innocenti" di Armando Palmegiani e Fabio Sanvitale edito Armando Editore.
La storia della ricerca del Serial Killer più famoso di Roma viene raccontata con grande accortezza dai due autori. Il lettore si perderà nelle strade di Roma e in una storia agghiacciante che ancora non ha una fine. E mai l'avrà.
Titolo: Un mostro chiamato Girolimoni. Una storia di Serial Killer di bambine e innocenti
Di: Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani
Link all'acquisto: Un mostro chiamato Girolimoni
Pagine: 176
IG: Sharpys_Passion
Trama: Gino Girolimoni: un nome che a Roma vuol dire infame. Il nome di chi avvicina le bambine, le cerca, le vuole, le prende. Un nome usato ancor oggi. Già, ma chi era davvero Gino Girolimoni? Un uomo benestante, coinvolto nella Roma degli anni Venti in una storia molto più grande di lui, così, dall'oggi al domani. Arrestato, accusato di ben sette tra stupri e omicidi a danno di bambine. Peccato che Girolimoni fosse completamente innocente, peccato che ogni prova fosse inventata di sana pianta per placare l'isteria, la follia che ormai s'era impossessata dei quartieri della città, della gente. Fabio Sanvitale e Armando Palmegiani, con l'aiuto di esperti di primo piano, ricostruiscono la vicenda dandone il quadro storico e criminologico completo. Rifacendo le indagini, passo passo, strada per strada, sospetto per sospetto, con le tecniche investigative di oggi.
Recensione:
Gino Girolimoni: quando un'etichetta ti distrugge la vita.
A Roma, negli anni '20, aleggiava il caos e l'innocenza dei bambini venne deturpata da un mostro che si aggirava negli stretti vicoli della Città Eterna.
Armando Palmegiani e Fabio Sanvitale affrontano il caso "Gino Girolimoni" con grande accortezza e delicatezza. Infatti, dopo tanti anni dalla sua accusa, riportano in vita un caso che ancor oggi risulta irrisolto: un cold case, come si usa chiamarlo oggi.
Gino Girolimoni venne messo alla berlina, venne preso e sbattuto in prima pagina, etichettato come "Mostro" e Serial Killer solo per lodare un regime che non poteva permettersi di perdere: il fascismo.
E per quest'etichetta Girolimoni non ha più vissuto, non si è mai sposato, limitandosi a rimanere nell'ombra.
Una vita da capro espiatorio.
Attraverso la voce di Armando Palmegiani e Fabio Sanvitale, il lettore si ritroverà catapultato in una Roma antica, povera, dove i bambini giocavano liberi nelle piazze. Insieme a loro ripercorrerete vicoli e strade dell'epoca, leggerete testimonianze e fatti agghiaccianti che vi geleranno il sangue nelle vene.
A mano a mano che la lettura scorre, si noterà come risulta (ancor oggi) facile incolpare qualcuno di un crimine che va al di là di ogni umanità.
La vita di Gino Girolimoni è stata sacrificata alla luce dell'inefficienza delle forze dell'ordine e dei mezzi inadeguati alla ricerca del vero colpevole.
Immaginate un innocente, incolpato ingiustamente di crimini efferati, che cerca di ritrovare sé stesso e di posizionarsi di nuovo in una società che ormai l'ha etichettato come un Mostro.
Il Mostro delle bambine innocenti.
Purtroppo, stiamo parlando di un'epoca dove non si guarda in faccia nessuno; dove l'apparenza è più importante della vita stessa; dove un uomo è solo un numero fra tanti. Non c'è pietà e non c'è perdono.
"Ai suoi funerali, pagati dagli amici, c'era una piccola folla. Sotto la pioggia, un ombrello nero copriva, in prima fila, un uomo ben piazzato, chiuso nel suo cappotto nero. Era Giuseppe Dosi.
E fu quel giorno, solo quel giorno, che Gino riprese la sua identità".
E quindi, solo nella morte Gino Girolimoni troverà la sua pace. Una pace spezzata d'improvviso a copertura di un uomo che non verrà mai preso. Se avessero impegnato le energie per cercare il vero colpevole, magari, ad oggi, avremmo conoscenza del Serial Killer che terrorizzò Roma.
Insomma, non stiamo parlando di un libro facile da affrontare. Non stiamo parlando di un romanzo di fantasia. Dentro a queste pagine c'è la vita di un uomo, innocente, ucciso mentre respirava ancora.
Ringrazio la C.E. per la collaborazione.