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Alle luci dell'aurora

 Ciao a tutti Sharpyni!

Come state? Spero tutto bene.

Oggi sono qui per parlarvi del libro di Cecilia Orlandi "Alle luci dell'aurora" edito Giovane Holden Edizioni. Questo è un romanzo profondo, introspettivo e molto curato; un romanzo che esce dalla mia "comfort zone" ma che rimane nel cuore. 
Vediamo subito di cosa si tratta!
Trama: Un incontro nella corsia di un ospedale di Edimburgo, un lampo di simpatia spontanea, una vicinanza che cresce di giorno in giorno e aiuta a superare il dolore, e poi la curiosità verso il mondo fuori da riscoprire assieme. Le vite di Alex e Tom si incrociano così, in momenti anomali di attesa e di fragilità. Diverse sono le storie che li hanno condotti lì, ineffabile è lo spirito che li avvicina, profondi sono gli sguardi con cui indagano dentro se stessi, cercando di comprendere la qualità di un sentimento che per molti versi li sbalordisce, regalandogli il piacere luminoso di scoprire ognuno una parte nuova di sé, e la bellezza limpida di un desiderio inaspettato, capace di lenire le ferite di un trascorso di dubbi e sofferenza. Tutto attorno ai due un piccolo universo di umanità viene catturata senza false esitazioni. Debolezze, slanci, indugi, svolte, sono descritti con una dolcezza fondamentale che non teme di scendere nel mistero più intimo di individui che non sono mai banali, per riconoscere nel cuore di ogni singolo istante un valore unico. Un romanzo di affascinante introspezione, che preferisce non concedere troppo al semplice fluire di eventi, alla pura narrazione, ma che sa distendere tempi e ritmi per poter catturare tutti quei brevi gesti e le delicate sfumature di pensiero che costituiscono l'anima più reale di un racconto. E al nucleo di un narrare intenso e coraggioso, la forza serena di un messaggio di gentile e potente consapevolezza, che con calore invita alla resilienza, alla determinazione e al rispetto, per una completa libertà da insensati pregiudizi.

Recensione:
"Alle luci dell'aurora" è un libro che affronta temi molto importanti come la solitudine e l'omosessualità.
Da un semplice incontro in un ospedale di Edimburgo, parte la storia e la crescita dei due personaggi principali, Tom e Alex, che ritroveranno sé stessi in un lungo percorso fatto di domande e dubbi. 
I personaggi costruiti da Cecilia Orlandi sono caratterizzati nel profondo e riescono a trasmettere al lettore il loro stato d'animo; che sia felicità o tristezza, vi ritroverete a vivere delle emozioni inaspettate. 
Il lettore si scontrerà con tutto ciò che non viene ancora accettato in un mondo che rigetta ciò che la società non conforma. Questo romanzo è un grido al coraggio; al coraggio di affrontare ciò che si è realmente sempre e a testa alta.
D'altronde, cosa c'è di più importante della libertà?
Tom e Alex viaggiano sulla stessa linea, si prendono per mano e lottano per riappropriarsi di ciò che è loro sin dalla nascita: la vita.
È bene sottolineare come Cecilia Orlandi affronti i vari temi con delicatezza e gentilezza. Attraverso uno stile di scrittura molto particolare, quasi evocativo, prende per mano il lettore e lo trasporta vicino ai due protagonisti. La resilienza è al centro dell'attenzione e noi possiamo solo imparare perché, dopotutto, è la chiave della vita. La forza di affrontare momenti difficili, decisioni e strade possiamo trovarla solo dentro di noi, prendendo con forza, per le mani, la nostra vita. Solo così si possono fare dei passi in avanti, dei cambiamenti. Non basta aspettare.
Il luogo d'incontro di Tom e Alex non è scelto a caso. Se ci pensiamo bene, due anime ferite dove mai potrebbero incontrarsi? Questa è una bellissima e profonda metafora che non può sfuggire a chi possiede un occhio attento.
Insomma, questo è sicuramente un libro che va letto; un libro che insegna come, davvero, l'amore, la forza e il coraggio possono vincere su tutto e tutti.

Ringrazio l'autrice e la Casa Editrice per la collaborazione.

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